La Banca d’Italia sanziona la Banca del Fermano: ecco come sono andate le cose e la risposta del presidente Andrea Mosca

Posted on 23 novembre 2011

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Carenze nell’organizzazione, nei controlli e nel processo del credito. La Banca d’Italia sanziona componenti ed ex componenti del consiglio di amministrazione e di quello sindacale della Banca del Fermano. La sanzione complessiva ammonta a 61 mila e 500 euro. La notizia del piccolo ma comunque rumoroso terremoto bancario, non mancherà di creare scalpore tra i cittadini che hanno deciso di investire in quella che  è la banca di credito cooperativo più giovane del territorio della nuova provincia. Il provvedimento della Banca d’Italia con cui vengono ufficializzate le sanzioni è il numero 800 del 20 luglio 2011. Atto che però è stato reso pubblico, e dunque ufficiale, solamente lo scorso 8 novembre. Nella parte iniziale del documento si fa riferimento a quello che è il regolamento generale della Banca d’Italia che i singoli istituti di credito sono tenuti a rispettare. Controlli che avrebbero portato a dimostrare una serie di carenze in tal senso. Tant’è che nel testo si legge: “Considerato che la vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia ha accertato, con riguardo alla Banca del Fermano – Credito Cooperativo, le irregolarità di seguito indicate”. Testo che poi entra nel dettaglio illustrando i tre  aspetti che vengono contestati. Il primo riguarda: “Carenze nell’organizzazione e nei controlli interni da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e dell’ex Direttore generale”. Nel punto due vengono evidenziate: “Carenze nei controlli da parte di componenti ed ex componenti il collegio sindacale”. Ed infine, nel terzo punto si parla di: “Carenze nel processo del credito da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di amministrazione e dell’ex Direttore generale”. Commissione per l’esame delle irregolarità che individua poi gli esponenti ritenuti responsabili annunciando le relative sanzioni amministrative in denaro.  Una multa di 6 mila euro ciascuno per i componenti ed ex componenti del consiglio di amministrazione ovvero: Andrea Mosca, Franco Traini, Sandro Ciuti, Renzo Corvaro, Vermiglio Bartomioli, Luca D’Aprile e Gian Paolo Gallucci. Per i componenti ed ex componenti del collegio sindacale viene invece applicata una sanzione di 4.500 euro a testa. Si tratta di Luigi Fenni, Paolo Silenzi e Massimo Ercoli. Infine, all’ex direttore generale Carmine Marcozzi viene applicata una sanzione di 6 mila euro. Un totale che ammonta alla cifra complessiva di 61.500 euro. In tal senso la commissione per le irregolarità della Banca d’Italia è irremovibile e mette in evidenza come sia chiaro che: “Sussistono, in base alle motivazioni esposte nella citata proposta della Commissione…gli estremi per l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie”. Investitori che hanno già iniziato a chiedere spiegazioni e chiarimenti.

LA STORIA

La banca del fermano si è costituita ufficialmente l’8 giugno del 2005. Nata da un progetto avviato nel 2003, l’obiettivo è stato quello di coinvolgere un numero sempre più crescente di persone nell’acquisizione iniziale delle azioni. Coloro che hanno fondato la nuova banca hanno speso 500 euro per ogni azione. Si è partiti da un capitale sociale di 3 milioni e 508 mila euro ed il primo presidente eletto è stato Andrea Mosca. Come suo vice è stato scelto Franco Traini. Dai 970 soci fondatori del 2005 si è arrivati a 1.041 soci nel 2010 con un capitale sociale arrivato 4 milioni 110 mila euro. La banca del Fermano opera in 18 comuni del territorio. Il suo obiettivo, sin dalla fondazione, è stato quello di un ente snello, con un solo sportello. Una nuova offerta in quello che era il panorama locale della nuova provincia di Fermo inserita nel circuito del Credito Cooperativo.

LA RISPOSTA DEI VERTICI DELLA BANCA

Caso Banca del Fermano: il presidente Andrea Mosca fa chiarezza in merito alle sanzioni della Banca d’Italia:  “E’ bene spiegare quello che significano effettivamente”. La notizia data ieri dal Corriere Adriatico in cui la Banca d’Italia ha multato, per un totale di 61 mila  500 euro, i componenti del vecchio e nuovo consiglio di amministrazione e di quello sindacale dell’istituto di credito fermano ha fatto discutere. Tante le telefonate di chiarimento arrivate nella giornata di ieri al presidente Mosca e agli altri componenti e soci fondatori. Risposte che sono arrivate puntuali così come il consiglio direttivo si è immediatamente riunito per spiegare, in una nota, le motivazioni che si sono dietro la sanzione. E’ lo stesso Andrea Mosca a fare chiarezza spiegando come: “In una fase di crescita che ha portato la Banca del Fermano a raggiungere la quota di 1.101 soci e a chiudere in utile l’esercizio dello scorso anno con una struttura snella per contenere al massimo i costi – spiega Mosca –  è quasi fisiologico, per una piccola e giovane banca, incorrere in sanzioni amministrative”. Presidente che aggiunge: “Si è trattato, in questo caso, dell’applicazione, in ritardo, di alcune normative tecniche-bancarie: ciò è all’origine della multa. Altri istituti si sono trovati nelle medesime condizioni, ma questo non ha innescato alcun clamore in merito”. Presidente della Banca del Fermano che sottolinea:“Questa vicenda non ha nulla a che vedere con l’andamento economico della banca né può compromettere il rapporto fiduciario che abbiamo con i risparmiatori. Voglio rimarcare l’assoluta solidità della nostra banca ed il sostegno continuo che il nostro istituto sta dando al territorio dal suo avvio nel 2007. Spiace che una notizia assolutamente ‘normale’, relativa ad una multa pecuniaria non particolarmente eccessiva e frutto della verifica condotta da Banca d’Italia, possa essere usata strumentalmente”. Sanzioni amministrative che prevedevano una multa di 6 mila euro ciascuno per i componenti ed ex componenti del consiglio di amministrazione ovvero: Andrea Mosca, Franco Traini, Sandro Ciuti, Renzo Corvaro, Vermiglio Bartomioli, Luca D’Aprile e Gian Paolo Gallucci. Per i componenti ed ex componenti del collegio sindacale viene invece applicata una sanzione di 4.500 euro a testa. Si tratta di Luigi Fenni, Paolo Silenzi e Massimo Ercoli. Infine, all’ex direttore generale Carmine Marcozzi viene applicata una sanzione di 6 mila euro. “Queste multe – spiega il Presidente Mosca –  sono state già pagate dagli amministratori, com’è giusto che sia, ma voglio rimarcare che si tratta degli stessi che hanno condotto in porto un progetto imprenditoriale assolutamente impensabile fino a qualche anno fa, interpretando la banca con uno spirito assolutamente disinteressato: gli amministratori, dal 2009, non percepiscono compensi né gettoni di presenza, a rimarcare una corretta, disinteressata e trasparente gestione amministrativa. Per questo voglio ringraziarli personalmente, per la professionalità dimostrata e per l’impegno profuso a vantaggio dell’istituto, dei soci e del territorio”. Presidente della Banca del Fermano che conclude: “ Oggi, in un momento difficilissimo dal punto di vista del mercato, è particolarmente arduo, per una piccola banca, gestire nell’immediatezza le tante modifiche normative richieste dal sistema bancario. È indicativo che, malgrado il contesto di crisi in cui operiamo, si confermino tendenze positive sia per quel che riguarda il capitale sociale che la raccolta e gli impieghi. Noi cerchiamo di lavorare per il meglio, nella consapevolezza del grande valore che questo istituto riveste e rivestirà per tutto il territorio fermano”.

ALTRI DATI

Solo il 30 per cento delle banche ‘giovani’ che superano i tre anni di età continuano il loro percorso in autonomia senza essere acquisite o, nel peggiore dei casi, chiuse. La Banca del Fermano, ad oggi,  rientra in questo 30%. Ad oggi i soci della Banca del Fermano sono 1.101 a fronte di un numero di partenza, nel 2005, di 970 soci. Il capitale sociale è aumentato di circa il 3% rispetto al 31.12.2010 mentre la raccolta è aumentata, nello stesso periodo, di circa il 7% e gli impieghi dell’1%. La banca del Fermano opera in 18 comuni del territorio. La banca del fermano si è costituita ufficialmente l’8 giugno del 2005. Il suo obiettivo, sin dalla fondazione, è stato quello di un ente snello, con un solo sportello. Una nuova offerta in quello che era il panorama locale della nuova provincia di Fermo inserita nel circuito del Credito Cooperativo. Come la Banca del Fermano, anche altre banche della regione, alcune delle quali di recente creazione, sono incorse in sanzioni simili da parte della Banca d’Italia dal dicembre del 2009 ad oggi. Tre sono state le motivazioni indicata dalla Banca D’Italia alla base delle sanzioni: la prima per “Carenze nell’organizzazione e nei controlli interni da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di Amministrazione e dell’ex Direttore generale”. La seconda riferita a : “Carenze nei controlli da parte di componenti ed ex componenti il collegio sindacale”. Ed infine: “Carenze nel processo del credito da parte di componenti ed ex componenti il Consiglio di amministrazione e dell’ex Direttore generale”.

©Paolo Paoletti

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